Riprende tantissimo "La rosa purpurea del Cairo" ma vi aggiunge due particolari che proprio non mi piacciono. Primo tra tutti, l'alta società che ormai Allen si è abituato a mostrare. Non c'è più la piccola famiglia disadatta di "Radio Days": i protagonisti sono sempre più benestanti e non si vergognano ad ammetterlo. Ricchi, anzi ricchissimi, frequentatori di alberghi e ristoranti di lusso parigini e non.
Al secondo posto, la presenza irrefrenabile di personaggi celebri: Owen Wilson incontra tutti, ma proprio tutti, gli scrittori, pittori ed artisti che hanno vissuto a Parigi negli anni '20. Possibile che non incontri mai gli sfigati?
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